
Al Sig. Assessore Regionale alle Attività Produttive, dott. Marco Venturi
Al sig. Procuratore della Repubblica di Agrigento
OGGETTO: richiesta urgente verifica ispettiva da parte dell’Assessorato Regionale AA.PP. in ordine realizzando impianto distributore carburanti nella via Emporium a S. Leone, di cui al Decreto Assessoriale in data 17.06.2010
PRIMA PARTE
Il malaffare della vicenda “distributore” – le ragioni della richiesta di ispezione urgente
Si premette al Sig. Procuratore della Repubblica che la lettura della presente vicenda, posta in essere per chiara e pacifica responsabilità del già dirigente dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Agrigento, ing. Sebastiano Di Francesco, consente di rivalutare l’opportunità di emettere ulteriori e più gravi provvedimenti cautelari nei confronti del medesimo e degli altri complici, funzionari all’interno dell’U.T.C. che, con il Di Francesco, hanno operato oltre che nelle vicende per le quali sono state già emesse le Ordinanze di Custodia Cautelare per i reati di associazione a delinquere e corruzione, anche e soprattutto per vicende come la presente.
Il sottoscritto, consigliere comunale del Partito Democratico, ritiene di evidenziare – anche a propria tutela rispetto alla propria enorme esposizione personale – che la comarca di delinquenti che ha operato, travisati da pubblici ufficiali, al comune di Agrigento, ha potuto conseguire gli obiettivi illeciti di che trattasi, per la sostanziale inerzia da parte degli esponenti dell’Autorità Giudiziaria prima che si insediassero gli attuali Procuratore Capo e Procuratore Aggiunto: è facile all’uopo verificare che, sino ad epoca recente, non si è fatto uso, nei gravissimi reati contro la Pubblica Amministrazione (in taluni casi con pacifici ed evidenti connessioni con la criminalità organizzata mafiosa: si vedano vicende “Scifo” e “Grandi Centri Commerciali”, o vicende come quelle dell’appalto NN.UU.) di strumenti essenziali come quelli delle intercettazioni telefoniche.
Quando la nuova gestione di codesta Procura ha iniziato a intercettare le persone con evidenza coinvolte nel malaffare, è stato come andare a caccia di conigli all’aeroporto di Orly…
La vicenda, quindi, dell’autorizzazione al suddetto impianto di distribuzione carburanti, va letta in relazione al quadro di malaffare costruito e cementato dal Di Francesco, quadro del malaffare che va ben al di là delle “micro tangenti” percepite mediante l’arch. Zicari: se la vicenda che qui si illustra si è mossa – come appare del tutto logico, considerate prassi e costumi “in voga” al Comune di Agrigento – grazie al sistema tangentizio, le probabili tangenti in questione ammontano, con certezza (in relazione al volume d’affari generato da siffatti impianti) a cifre a molti zeri.
Ma da quello che già si è potuto accertare, il quadro delle gravissime illegalità, coinvolgenti potenti interessi economici, con connesse probabili pratiche tangentizie (dati i precedenti) riguarda un’altra serie di impianti di distribuzione carburanti, autorizzati con le medesime modalità illegali.
E in tale quadro di intuibili e probabilissimi, sistematici interessi criminali, va approfondita anche la rimozione dell’ing. Calogero Morreale: non è probabilmente un caso che l’ing. Morreale – che aveva sostituito quale capo del Settore Urbanistica del Comune di Agrigento – il punto di riferimento del malaffare, ing. Di Francesco, sia stato rimosso dal sindaco Marco Zambuto proprio nelle medesime ore nelle quali metteva mano, per verificarne la legittimità, anche su sollecitazioni di privati lesi, alla pratica relativa al distributore di carburanti di via Emporium
La premessa appena proposta riguarda principalmente l’A.G., ma è ovviamente molto opportuna per consentire all’Assessore Marco Venturi, uomo che ha dedicato la sua azione di Governo alla lotta contro la corruzione all’interno della P.A., di valutare l’urgenza dei profili che di seguito si evidenziano.
Si chiede che, mediante ispezione – i cui esiti, ovviamente, sarà opportuno trasmettere alla locale Procura della Repubblica – l’Assessore Regionale verifichi, in ordine al suddetto Decreto Ass. 1659 del 17.06.2010:
a. Il “trucco” posto in essere per ingannare l’Assessorato Regionale, dal Di Francesco e dai suoi complici, che si sono inventati di sana pianta una inesistente conformità urbanistica della nuova allocazione dell’impianto in via Emporium con lo strumento urbanistico vigente (nuovo P.R.G.). Si articola immediatamente in cosa è consistito il capolavoro di cialtroneria, meritevole da solo di provvedimenti cautelari, posto in essere dal Di Francesco e dai suoi complici per ingannare l’Assessorato. Il sito in questione ricade in zona sub area G.5.2. del P.R.G. del Comune di Agrigento. Le Norme di Attuazione qualificano detta area come “verde privato attrezzato” e, specificamente, consentono le seguenti funzioni: “verde attrezzato, parcheggi privati o di uso pubblico, campeggi e servizi accessori; è vietata qualunque trasformazione edilizia, salvi gli interventi di M.O. – M.S. – R.C. degli edifici esistenti, con il mantenimento dei volumi e delle superfici utili esistenti. Gli eventuali volumi di servizio alle attività previste non potranno superare l’I.F.F. di 0,03 mc/mq”. La “fantasia delinquenziale” dei funzionari comunali ha ritenuto di asserire che il distributore di carburanti sia da ritenersi “eventuale volume di servizio”;
b. Si rimarca che l’affermazione di cui sopra (“Gli eventuali volumi di servizio alle attività previste non potranno superare l’I.F.F. di 0,03 mc/mq”) si riferisce solo e soltanto ai volumi di servizio delle strutture consentite, cioè – per intenderci – ai servizi igienici, alle cabine di vigilanza o altro, dei parcheggi di uso pubblico o dei casotti dei campeggi, ecc. ecc.. L’espressione “volumi di servizio” non può essere intesa come la possibilità di realizzare ciò che si ritiene più opportuno, che può essere poi utilizzato anche da coloro che hanno gli edifici nella zona in questione. Cioè, per capirci, il medesimo criterio con cui si è approvato il progetto in questione, può tranquillamente consentire di allocare un mega acquascivolo, come quello di Etnaland, che sarà “a servizio” degli abitanti della zona e di tutto il resto del mondo, esattamente come l’impianto di carburanti, o ancora un ristorante all’aperto, un eliporto, che sempre sarà utilizzato dagli abitanti della zona G.5.2. e da tutto il resto del mondo, esattamente come il distributore. O, ancora, un impianto di rimessaggio imbarcazioni, al servizio delle imbarcazioni dei residenti della zona e di tutti gli altri. O, infine, un mercato ittico, che tradizionalmente si svolge all’aperto, ove potranno comprare il pesce gli abitanti della zona e tutti gli altri utenti. E non si vede perché lo stesso criterio non possa essere utilizzato, visto che siamo in zona di “verde”, per allevare e vendere suini, ovviamente da vendere prioritariamente agli abitanti della zona;
c. Ritornando alla opportunità o doverosità di valutare la estrema pericolosità sociale del Di Francesco e del quadro delinquenziale costituito dal medesimo, occorre fare notare che il suddetto dirigente, in data 25.11.2009 (prot. 63256) scriveva al Dipartimento Industria di codesto Assessorato Industria – Servizio Carburanti, per comunicare il diniego all’autorizzazione per l’impianto in questione, richiesto dalla identica ditta (Kuwait Petroleum) sull’identico sito di via Emporium;
d. Come evidenziato al punto precedente, ancora il 25.11.2009 la Kuwait non aveva individuato gli “argomenti” più validi, più pregnanti, più significativi, più convincenti, per convincere l’ing. Di Francesco a dare parere favorevole. Inutile sottolineare che il quadro normativo e di fatto rimane assolutamente immutato tra quando il Di Francesco espresse il motivato parere negativo (diniego di cui al punto precedente, prot. 63256 del 25.11.2009) alla data, successiva di soli due mesi (prot. 1080) del 11.01.2010;
e. Si chiede altresì di verificare, seppure la circostanza appaia inutile in ordine alla gravità dei fatti già rassegnati, se il medesimo sito, nel periodo dell’ottobre 2002, sia interessato da analoga domanda di realizzazione a cura di altra ditta, a cui veniva opposto immediato diniego (provvedimento n. prot. 36327 del 1.10.2002) con la seguente motivazione secondo cui non esisteva “Piano Carburanti” del Comune e pertanto, in via Emporium, non poteva essere allocato alcun impianto. A tutt’oggi il Piano non è stato ancora approvato dal Consiglio Comunale;
f. Si chiede agli Uffici in indirizzo la puntuale verifica dei requisiti ex D.A. 26.11.2008 degli impianti autorizzati;
g. Si chiede infine di verificare, per quanto di competenza degli Uffici in indirizzo, se nella medesima zona (via Emporium) sia stato prima negato e poi autorizzato, con le identiche modalità, altro distributore di carburanti nel medesimo periodo, da realizzarsi a poche centinaia di metri da quello in oggetto, più precisamente tra le vie Emporium e Gela.
Si insiste, per le suesposte ragioni, affinchè l’Assessore Regionale proceda all’invio di ispettori al fine di annullare, in via di autotutela, i provvedimenti sopra richiamati.
Ci si riserva di integrare, entro breve termine, questa prima parte della nota redatta a cura dello scrivente.
Agrigento, 9 gennaio 2012
Avv. Giuseppe Arnone
Consigliere Comunale P.D.
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