mercoledì 21 dicembre 2011

Il mare erode ulteriormente la ex spiaggia di Mare Nostrum, fa riemergere il “famigerato” tubo nero e danneggia il pozzetto in calcestruzzo.


Arnone prima ha effettuato un sopralluogo con i suoi tecnici di fiducia e poi ha compulsato Girgenti Acque, per comprendere se vi siano rischi da inquinamento, derivanti da rottura del tubo in questione.
Arnone: “Ancora una volta la collettività paga il suo tributo a discutibilissime scelte progettuali dell’accoppiata Rizzo – Platamone.”

Giuseppe Arnone, sollecitato da alcuni cittadini, ha effettuato questa mattina un sopralluogo alla spiaggia di Mare Nostrum, per verificare quanto sta accadendo a seguito delle potenti mareggiate, che hanno sostanzialmente fatto sparire la residua spiaggia e stanno pure aggredendo i muri di recinzione, lato mare, delle ville.
Lo stato della situazione può essere agevolmente visualizzato, via internet, consultando il sito “lavalledeitempli.it”.
Dal sopralluogo è risultato evidente che l’erosione ha nuovamente portato alla luce il famigerato tubo nero, ricoperto quest’estate, nonché praticamente ribaltato il pozzetto (o “pozzone”) di ispezione.
Girgenti Acque, che aveva effettuato la verifica dei luoghi, ha però assicurato ad Arnone che il tubo rimane assolutamente intatto e non presenta alcun danneggiamento o perdita.
Con ogni evidenza, la scelta assunta a suo tempo dai noti tecnici comunali Rizzo e Platamone di collocare lì il tubo nero è una scelta infelice, alla quale però, in atto, per ragioni economiche, non si è in condizioni di porre rimedio.
Girgenti Acque, a sua volta, ha assicurato che continua a mantenere la zona sotto osservazione e che si procederà, in accordo con il Comune, a ricoprire il tubo prima della stagione balneare, quando non vi saranno più mareggiate.
Altra questione riguarda il pozzetto (o “pozzone” che dir si voglia) sito nella medesima zona. Anche detta struttura – che appare in realtà essere largamente inutile e comunque certamente sovradimensionata – è danneggiata dal mare e prossima al collasso. Ma, appunto, non si tratta di opere urgenti, stante appunto la sua scarsa utilità e il suo palese sovradimensionamento. Il pozzetto (o “pozzone” che dir si voglia) non contiene nulla, ma serve soltanto a osservare il tubo nero.
Ancora una volta – ha dichiarato Arnone – la collettività paga il suo tributo a discutibilissime scelte progettuali dell’accoppiata Rizzo – Platamone.”
Agrigento 21 dicembre 2010
Avv. Giuseppe Arnone
Consigliere Comunale P.D.

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