Questa mattina ero, per altre ragioni, a Roma in Cassazione e, per una fortuita coincidenza, mentre mi accingevo a chiedere il dispositivo della causa contro Castiglione, Lombardo e Vella, incrociavo nella piccola stanza a ciò adibita, l’avvocato di Castiglione, Mauro Mellini il quale, letto il dispositivo, manifestava la consueta espressione serafica distesa e appagata.
E’ utile però, per dare piena soddisfazione a Mauro Mellini e alla sua cliente, comunicare all’opinione pubblica ciò che inequivocabilmente viene fuori dagli atti della Cassazione:
a) non è stata accolta e quindi rigettata, la richiesta di Castiglione e degli altri di riportare in vita l’assoluzione disposta in primo grado, concedendo la scriminante del “diritto a mentire”, dal Tribunale monocratico di Agrigento;
b) è stata confermata la correttezza della decisione della Corte d’Appello di Palermo di riformare la Sentenza assolutoria del Tribunale, negando a Castiglione Claudio e Lombardo Claudio la scriminante del “diritto a mentire”,
c) è stato accolto il ricorso di Arnone e Legambiente che impugnava, chiedendone l’annullamento, la Sentenza di Appello nella parte relativa alla condanna alle spese, in quanto le parti civili contestavano un grave errore, relativo appunto al calcolo delle spese di primo grado, errore dell’importo di oltre 30.000 euro, che sarà ricalcolato dalla Corte d’Appello Civile, come previsto dalla normativa in materia;
d) sarà la Corte d’Appello Civile a dover stabilire l’entità del danno arrecato, anche relativamente ai danni all’immagine e alle sofferenze patite, tenendo conto all’uopo, appunto, delle tassative decisioni della Cassazione che ha escluso, non accogliendo il ricorso principale degli imputati, finalizzato alla loro assoluzione, ovvero all’annullamento senza rinvio, che Castiglione Calogera, Vella Basilio e Lombardo Claudio si siano comportati correttamente e abbiamo detto il vero.
Tutto questo è oggi frutto di indubitabile conferma, al di là delle chiacchiere di chi tende a coprire comportamenti vergognosi, che hanno deliberatamente mandato in galera una donna innocente. E che la Fiorentini e Arnone fossero assolutamente innocenti e ingiustamente accusati dai tre, lo hanno inoltre confermato sia l’assoluzione piena ottenuta da Arnone e Fiorentini, sia il risarcimento da danno ingiusto già ottenuto a suo tempo dalla Fiorentini.
Roma, 5 dicembre 2011
avv. Giuseppe Arnone
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