lunedì 5 dicembre 2011

Replica alle affermazioni di ieri della signora Calogera Castiglione.


Il comunicato diffuso ieri dalla signora Calogera Castiglione, dal titolo “da Arnone solo menzogne”, merita non solo la replica di stampa più dura, ma a questo punto l’azione giudiziaria altrettanto incisiva.
Cioè l’esecuzione delle sentenze definitive di condanna, ormai irrevocabili, avendo Castiglione Calogera perso pure le relative impugnazioni, in virtù delle quali la signora Castiglione deve pagare ad Arnone e Legambiente una cifra di poco inferiore ai 50.000 euro.
Procederemo entro il mese di dicembre al pignoramento immobiliare della villa di viale Viareggio, intestata alla Castiglione, considerato che la signora non ha avuto la capacità di apprezzare la generosità e, malgrado le condanne irrevocabili, continua a diffamare e raccontare menzogne.
Castiglione Calogera ha un solo modo per evitare pignoramento e vendita all’asta della sua villa: raccontare la verità su chi l’ha collaborata, imbeccata ed ispirata in tutti questi anni di attività illecite e aggressive in danno mio, di Legambiente e della Fiorentini.
Ma andiamo anche a replicare all’ultimo vergognoso comunicato diffuso ieri, comunicato semplicemente offensivo per l’intelligenza degli agrigentini, comunicato nel quale però si individua la esperta mano di uno pseudogiurista, che tenta di ingannare l’opinione pubblica mediante affermazioni tanto forbite e apparentemente tecniche quanto prive di alcuna logica e sensatezza.
In particolare, al terzo punto del suo comunicato, Castiglione Calogera – o chi per lei ha redatto la nota – così si esprime: “la Cassazione ha annullato con rinvio alla Corte d’Appello la questione penale, ormai definita, perché il pubblico ministero aveva rinunziato all’appello proposto contro la Sentenza del Giudice del Tribunale di Agrigento, così che la causa era rimasta in piedi solo per l’appello proposto dalle parti civili Legambiente e Arnone”.
Dette affermazioni hanno la stessa logica del dire che le pecore si nutrono prevalentemente non di erba, ma di ricci di mare che brucano direttamente sott’acqua.
Invito chiunque a far leggere ad un legale quella espressione, al fine di tentare di farsene spiegare il senso.
Tanto per sbugiardare gli ispiratori del comunicato di Castiglione, vale la pena di dire che la Cassazione non si è minimamente occupata della “questione penale”, in quanto l’oggetto della sentenza d’appello che ha condannato Castiglione, Vella e Lombardo è solo e soltanto la condanna a risarcire il danno a Giuseppe Arnone e Legambiente, ai fini civili. Danno che è semplicemente una conseguenza dei reati di falsa testimonianza commessi e accertati dalla Corte d’Appello di Palermo.
E va ancora aggiunto, per chiarezza e per spiegarlo agli ignoranti in materia, che Castiglione, Vella e Lombardo hanno chiesto alla Cassazione di dichiarare la loro innocenza, emettendo una sentenza di annullamento con declaratoria della loro innocenza ed esenzione da qualsivoglia responsabilità. La Cassazione, invece, ha deciso esattamente quello che chiedeva Arnone e Legambiente, e che la Corte era obbligata a fare se avesse accolto, come ha accolto, la richiesta di Arnone e Legambiente di far quantificare le spese processuali a carico dei tre condannati e a favore delle parti civili.
Questo è ciò che è esattamente avvenuto.
Infine io Giuseppe Arnone preannunzio che, a questo punto, l’avv. Mauro Mellini sarà chiamato a rispondere delle offese che ha arrecato mediante le dichiarazioni riportate oggi dal giornale Grandangolo.

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