martedì 20 dicembre 2011

Situazione ATO GESA AG 2 dopo il killeraggio di De Francisci, le incredibili e sconcertanti dichiarazioni di Marco Zambuto


E voglio sottolineare, anche al Sig. Prefetto e al Sig. Procuratore della Repubblica che leggeranno formalmente questa nota, che le dichiarazioni del consigliere De Francisci, oggettivamente, aizzano le teste calde, mettendo a rischio persino la stessa incolumità personale della dottoressa Restivo”.
Un plauso, invece, meritano le lineari parole del dirigente del consorzio di imprese, Alongi, il quale oggi mette a nudo in che misura la protesta che sta riempiendo di rifiuti la città sia strumentale ed ingiustificata

Ieri, il sindaco Zambuto si è prodotto in un intervento critico nei confronti dell’ATO GESA AG 2, e quindi della commissaria Teresa Restivo, che appare in tutto e per tutto “concordato” con De Francisci, cioè che tra l’ex consigliere dell’MpA e il sindaco vi sia un “gioco delle parti”. E nei prossimi giorni è prevedibile, a questo punto, qualche miracoloso riposizionamento dell’ex esponente dell’MpA, pubblicamente sconfessato dal leader del suo partito al Comune, Piero Marchetta.
Non si comprende altrimenti che senso abbiano, oggi, le dichiarazioni di Zambuto che attribuiscono la colpa dello sciopero agli attuali vertici dell’ATO GESA, quando è invece del tutto pacifico che l’enorme buco che la dottoressa Restivo sta faticosamente risanando è stato causato proprio dal Comune di Agrigento e, anzi, esclusivamente da quelle amministrazioni di Sodano e di Piazza di cui Zambuto era parte integrante.
Non solo, ma per amore della verità occorre ricordare che Sodano è stato pure condannato a due anni di carcere, pochi mesi addietro, per gli imbrogli in danno dei contribuenti agrigentini proprio nel maxi appalto truccato della Nettezza Urbana. E Zambuto, incredibilmente, non si è costituito parte civile in quel processo.
Se si mettono assieme i fatti di queste ore – cioè lo sciopero degli operai sol perché l’ATO sta ritardando di un giorno i pagamenti degli stipendi, sciopero quindi inammissibile e ingiustificabile, le dissennate dichiarazioni di De Francisci, che indica oggettivamente agli scioperanti il capro espiatorio Teresa Restivo, diffondendo falsità sulle azioni e sui compensi della stessa, nonché le sconcertanti esternazioni di Zambuto che, piuttosto che ripristinare la verità, difendere la Restivo, criticare aspramente De Francisci, si schiera contro la commissaria dell’ATO nell’evidente speranza di provocarne le dimissioni – la conclusione è una e una soltanto: siamo in presenza di una trama ove gli attori o sono troppo furbi, e vanno cacciati per questo motivo, o sono degli utili idioti, e come tali vanno mandati al posto adatto a loro.
Conclusivamente, vale la pena di proporre altre due considerazioni. La prima è una domanda a Zambuto, che si dice pronto a gestire il servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura: ci può dire, di grazia, con quali soldi pensa di pagare gli stipendi ai netturbini che tornerebbero a gravare sul bilancio comunale? In questo momento, infatti, il buco dell’ATO e gli stipendi si pagano anche grazie a sostanziosi aiuti del Governo regionale…
L’ultima considerazione riguarda il locale sistema dei partiti. In queste ore, ad esempio, gli intellettuali organici Messana e Pistone sono impegnati nella faticosa attività di ricerca di candidati, facendo il filo persino al fantasioso Paolo Minacori, piuttosto che dire qualche sensata parola sugli enormi problemi che affliggono la nostra città, a partire proprio dalla vicenda della “munnizza”, o sulla gravissima questione morale che riguarda le tangenti al Comune, con corredo dei vari “cappotti di legno”.

Agrigento 20 dicembre 2010
Avv. Giuseppe Arnone

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