AL PRESIDENTE DELLA REGIONE, ON. RAFFAELE LOMBARDO
e, p.c. ALL’ON. FABIO GRANATA, e per suo tramite AL PRES. GIANFRANCO FINI
Arnone: “Gentile Presidente, mi spiega perché FLI ed MPA, nella moderatissima Agrigento, candidano la segretaria provinciale della CGIL, sindacato localmente ultra screditato?
Giuseppe Arnone: “O l’on. Di Mauro non capisce nulla di strategie politiche, oppure, più verosimilmente, si prepara a passare – armi, bagagli e clientele – con il PDL di Angelino Alfano: delle due l’una. Non vi sono altre spiegazioni per la follia di candidare la segretaria CGIL, Mariella Lo Bello, a sindaco di Agrigento.”
“Invito, ovviamente, l’on. Di Mauro e la segretaria Lo Bello a un confronto televisivo, ove potranno spiegarmi e convincermi del valore di questa candidatura per aggregare il voto moderato.”
Gentilissimo Presidente,
già in passato ho ritenuto opportuno metterLa in guardia dalle “anomale derive” che riguardavano soggetti del Suo movimento politico. Come ricorderà, Le avevo illustrato – sia con una lettera, sia di persona – la gravità delle azioni poste in essere dall’ex consigliere comunale MPA, Giuseppe De Francisci. Le avevo anche inviato copia della denunzia presentata da un panettiere vittima delle intimidazioni, prevaricazioni e persecuzioni del De Francisci: per questi fatti vi è già la richiesta di rinvio a giudizio. E De Francisci, come le sarà certamente noto, da tempo ha abbandonato l’MpA.
Adesso voglio invitarLa, gentilissimo Presidente, a riflettere sulle scelte, decisamente contro gli interessi dell’MpA e contro gli interessi della coalizione regionale di centrosinistra, che vengono assunte qui ad Agrigento dall’on. Roberto Di Mauro, in totale e incomprensibile sudditanza agli interessi dell’on. Angelo Capodicasa.
Mi correggo: Capodicasa ha un solo interesse, un unico punto programmatico. Far perdere le elezioni a sindaco all’unico candidato di centrosinistra che, sondaggi alla mano, sarebbe in grado di vincerle. Cioè Giuseppe Arnone.
Adesso, Presidente, entriamo nel merito. L’MpA candida, assieme a Capodicasa e al FLI dell’on. Luigi Gentile, nientepopodimeno che la sindacalista “rossa”, segretaria provinciale della CGIL, Mariella Lo Bello.
Immaginiamo quanti estimatori di Gianfranco Fini, quanti ex democristiani, quanti moderati, saranno oggi affascinati dal votare la segretaria provinciale della CGIL.
Non solo, ma la CGIL ad Agrigento è sinonimo di sindacato invaso da gente eticamente immorale, adusa ad azioni indecenti, contrarie a ogni sano principio di pubblica dignità. E’ il sindacato che ha espresso quale “lider maximo” Riccardo Viviani, già comunista, poi uomo di Cuffaro, da ultimo condannato per essersi “fottuto” 20.000 della Camera di Commercio che amministrava. E’ il sindacato che ha espresso quale segretario aggiunto quel Totò Grado che si è costruito una bellissima buonuscita alla Cassa Edile da 800.000 euro (alla faccia dei lavoratori dell’edilizia!). E’ quel sindacato che ha espresso l’altro segretario generale Vittorio Gambino, che tutelava gli interessi dei lavoratori dell’edilizia costruendo… una villa abusiva nel pre-parco della Valle dei Templi. Il sindacato che ha espresso il noto on. Giacomino Di Benedetto, quello che da sindacalista occupava amabilmente il seggio di consigliere provinciale di opposizione e otteneva che l’Ente Provincia e altri enti pubblici ove la CGIL era ben rappresentata acquistassero, a fior di milioni di lire, i quadri del cognato, oscuro pittore napoletano in vacanza ad Agrigento.
Come potrà comprendere, Illustre Presidente, ad Agrigento se qualcuno dice a un altro “sei peggio di un segretario provinciale della CGIL” vi è il serissimo rischio di una querela con connessa condanna.
Bene. Ed ecco che Di Mauro subisce il dictat di Angelo Capodicasa. Dopo aver proposto la candidatura letteralmente a mezza Agrigento, ottenendo rifiuti, dopo aver corteggiato i medesimi candidati del PDL di Alfano, dopo essersi coperti di ridicolo, assieme ad Alfano, su giornali nazionali quali “Il Fatto Quotidiano” o su trasmissioni RAI quali “Il ruggito del coniglio”, ecco la “brillante idea” di proporre una candidatura debolissima, distantissima dagli elettori moderati cui dovrebbero parlare il FLI e l’MpA per allontanarli dal PDL, e utile soltanto a perseguire l’unico punto programmatico di Angelo Capodicasa e partners, cioè tentare di non fare eleggere Giuseppe Arnone.
Illustre Presidente, Lei è una persona concreta. Facciamo parlare i numeri. Agrigento è una città molto moderata, l’unico soggetto politico a sinistra che storicamente e da sempre aggrega una quota di voto moderato, pur non provenendo dalla Democrazia Cristiana, è il sottoscritto.
Il vecchio pentapartito ad Agrigento otteneva oltre il 90% dei voti alle elezioni comunali. Alle ultime elezioni provinciali e alle ultime elezioni comunali le liste di centrosinistra hanno ottenuto meno del 20%. Alle prossime elezioni abbiamo cinque candidati: tre di sinistra (Giuseppe Arnone, Giampiero Carta di IDV – SEL e Mariella Lo Bello, segretaria CGIL) e due di centrodestra, Pennica per il PDL e Forza del Sud e Zambuto per l’UDC.
Adesso, gentilissimo Presidente, si faccia spiegare da Di Mauro il senso politico di una simile operazione.
Dal punto di vista di Capodicasa, è tutto chiarissimo: da due mesi si incontra più frequentemente con il candidato Totò Pennica che con sua moglie e i suoi figli (moglie e figli di Capodicasa…). Si sono lungamente confrontati, hanno discusso, preso accordi, ecc. ecc..
E, appunto, la candidatura di Lo Bello fa felice Pennica, non gli ruba elettori moderati e può erodere soltanto qualche consenso al suo concorrente diretto Arnone.
Ma dal punto di vista di FLI ed MpA? A che serve candidare la segretaria provinciale della più screditata CGIL d’Italia?
Immagino, quindi, che Di Mauro abbia fatto ciò per danneggiare l’MpA, fare un regalo ad Angelino Alfano, e preparare le sue valigie per ritornare, come ai bei tempi dell’on. Trincanato, a condividere il suo impegno politico e clientelare con il segretario PDL Alfano e gli altri vecchi amici.
Invio la presente anche all’on. Fabio Granata del FLI, affinchè Gianfranco Fini possa essere consapevole di ciò che si viene a combinare ad Agrigento, per favorire il PDL alfaniano.
Agrigento, 27 marzo 2012
Avv. Giuseppe Arnone
Consigliere Comunale P.D.
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