martedì 24 aprile 2012

“Al palio degli scaricabarile, fanno a gara tutti gli ex democristiani, divisi tra Zambuto e Pennica.”

Il centrodestra, intendendosi per tale sia lo schieramento ex democristiano che fa capo a Zambuto, De Francisci, Calabrese, Falzone, sia l’altro schieramento, sempre ex democristiano che fa capo a Pennica, Capitano, Angelino Principato, Paolo Minacori, stanno provocando un notevole degrado in termini di vera e propria rissa tra loro in questa campagna elettorale.
Occorre invertire la tendenza, e intendo utilizzare parole chiare per condannare gli eccessi dell’una e dell’altra squadra.
E in tale quadro, esprimo condanna per l’anonima aggressione subita da Angelino Alfano con un costoso volantino a colori, rigorosamente anonimo, che insulta Alfano definendolo “nemico di Agrigento”.
Alfano è il mio principale avversario, ed io sono da sempre il suo. Ma l’essere a capo degli opposti schieramenti, essere in democrazia antagonisti e avversari politici, portatori di idee diverse, non consente l’utilizzo di simili fascistoidi e vili sistemi.
E’ indegno trincerarsi dietro l’anonimato per realizzare costosissime speculazioni aggressive di tale tenore.
Ma condanno anche la sfacciataggine dei manifesti e dei volantini del PDL, quelli con le immagini di Zambuto tra i cassonetti dell’immondizia, con le immagini del centro storico crollato, con le immagini del mare con le bolle.
Il PDL tende a scaricare su Zambuto colpe che in larga parte, addirittura maggioritaria, sono del PDL medesimo e dei suoi uomini. E su questo torneremo tra breve.
Ma ciò che è più comico è che il PDL, l’on. Alfano, il candidato Pennica dimenticano che Zambuto e Alfano hanno governato strettamente abbracciati dal febbraio 2008 alla fine del 2011, cioè per quasi quattro anni. E Zambuto ha nominato, anche su indicazione di Alfano, assessori importanti come Buscaglia, Iacono, Putrone e Sciortino. Quest’ultimo, addirittura, è stato nominato nell’agosto 2011, nel corso della riunione nella villa estiva di Alfano.
Zambuto e Alfano, adesso, appaiono come due amanti che se ne dicono – con scarso equilibrio e serenità – di tutti i colori.
Se il centro storico è a pezzi, le principali responsabilità, in modo addirittura trasbordante, ricadono sulle amministrazioni Sodano e Piazza, fortemente ispirate dai berlusconiani, da Alfano e dallo stesso Salvatore Iacolino, ieri assessore con Sodano, oggi big sponsor di Pennica tanto da piazzare in giunta la nipote, perpetuando una “brillante” tradizione familiare. Lo stesso può dirsi per i problemi del mare e della depurazione, incancrenitisi grazie all’asservimento di Sodano, Piazza e dell’alfaniano Claudio Lombardo ai desiderata della lobby del Villaggio Peruzzo. Tema, quello della depurazione, sul quale Pennica continua a mantenere fortissima ambiguità.
Per quanto riguarda l’immondizia, lì forse le colpe vanno ripartite equamente. Lo storico buco dell’ATO Gesa e il disastro delle tariffe e del sistema fiscale del Comune di Agrigento, va attribuito largamente e storicamente ai berluscones locali, di cui è parte Sodano. I danni economici dagli appalti truccati, denunziati solo da Arnone e Legambiente, li viviamo ancora oggi.
Però qui Zambuto ha messo il “carico da 11”, con l’ulteriore assunzione, da lui pretesa e ottenuta, di 50 operai “fuori previsione”, assunzione che sta alla base dell’odierno disastro dei conti e delle relative proteste.
Giuseppe Arnone: “Questa campagna elettorale ci consente di rimarcare le differenze di una proposta politica, la nostra, tutta di merito, che si fonda sulla messa al bando delle pulcinellate, degli scaricabarile e degli incompetenti nei posti di responsabilità. Affronteremo e risolveremo, con una serietà che spesso è mancata in passato, le vere grandi questioni che affliggono gli agrigentini, restituendogli dignità e diritti.

24 aprile 2012

Giuseppe Arnone
(candidato a sindaco di Agrigento)

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