Com’è noto, il Sindaco di Agrigento ha annunciato che intende costituirsi Parte Civile nella inchiesta denominata “Self Service”, relativa a tangenti al Comune di Agrigento, tangenti peraltro di importo abbastanza contenuto, almeno da quanto sinora risulta.
Di ben altra entità è stato il danno causato al Comune di Agrigento dai reati accertati a carico di Calogero Sodano nell’ambito del processo che ha già visto il Sodano condannato in primo grado, relativo all’appalto truccato della Nettezza Urbana, dell’importo di ben 45 miliardi di lire.
Ed ancora, danni pure enormi, con ammanchi di miliardi alle casse comunali sono stati provocati mediante i reati commessi dall’imprenditore Gaetano Scifo, ed in primo luogo da funzionari quali Francesco Vitellaro e dal coimputato ex sindaco Aldo Piazza.
In detti processi a carico l’uno dell’ex sindaco Sodano, l’altro a carico di Scifo, Vitellaro, Piazza e altri, tuttavia, il Comune non ha ritenuto, incredibilmente, di costituirsi parte civile.
La vicenda che riguarda Gaetano Scifo si manifesta di particolare gravità, in quanto Scifo era già stato condannato, in via definitiva, per il reato di corruzione in danno dello stesso Comune di Agrigento. Non solo, ma secondo la DDA di Palermo e poi secondo gli stessi Organi Giudicanti, Scifo ha agito nell’interesse e con la complicità di esponenti di primo piano di Cosa Nostra agrigentina, quali il mafioimprenditore Calogero Russello, ritenuto peraltro a sua volta socio dello storico boss Cesare Lombardozzi.
La vicenda per cui Scifo è già stato condannato in via irrevocabile vedeva il coinvolgimento di Calogero Sodano, responsabile di atti illeciti unitamente al suo assessore ai LL.PP. in carica nel marzo 2001, atti illeciti necessari per l’affidamento dell’appalto, senza gara, a beneficio del corruttore Scifo. E, in intercettazioni ambientali, il già condannato on. Vincenzo Lo Giudice faceva riferimento a tangenti pagate ai “sodani”, ossia pubblici ufficiali operanti al Comune di Agrigento.
Le vicende del processo da un lato a Sodano per l’appalto della N.U. e dall’altro a Piazza, Vitellaro e Scifo per l’affaire dei grandi centri commerciali, sono relative a reati coinvolgenti e connessi con appalti e concessioni edilizie che sfiorano i 100 miliardi di lire: in relazione alla gravità di detti fatti, il Sindaco Zambuto non ha ritenuto di costituirsi parte civile.
Tutto ciò premesso, si chiede di sapere:
a) per quale motivo il Sindaco di Agrigento, avv. Marco Zambuto, non ha ritenuto di costituire parte civile il Comune contro Sodano per l’appalto truccato della Nettezza Urbana, con enormi danni per il Comune di Agrigento e i contribuenti;
b) per quale motivo il Sindaco di Agrigento, avv. Marco Zambuto, non ha ritenuto di costituire parte civile il Comune contro Gaetano Scifo, Aldo Piazza, Francesco Vitellaro e altri nel processo che riguarda l’affaire dei grandi centri commerciali, con connessi ammanchi dalle casse comunali, a beneficio di Gaetano Scifo, per l’importo di oltre 5 miliardi di lire;
c) per quali ulteriori e diverse valutazioni, il Sindaco di Agrigento ritiene, dopo che non si è costituito nei due suddetti processi, di dare l’annuncio che intende costituirsi contro l’arch. Zicari e le altre persone coinvolte nell’inchiesta “Self Service”;
d) ed ancora, se il Sindaco di Agrigento, quando ha deciso di non costituirsi contro Scifo, per caso ignorava che Scifo era già stato condannato per i reati di corruzione in danno del Comune di Agrigento, fatti di corruzione posti in essere in concorso e con la complicità di noti esponenti di Cosa Nostra;
e) conclusivamente ed in sostanza, le vicende fin qui emerse a carico di Zicari sono relative a tangenti, gravissime sul piano etico e dei doveri pubblici, ma di importo molto limitato, quasi da “miserabili”, nell’ordine di centinaia di euro. E contro un simile sistema, che vede coinvolti personaggi di scadente rilievo, il Sindaco intende costituirsi. Per contro, nei processi contro i veri potenti, per reati coinvolgenti enormi interessi economici, per molti milioni di euro, il Sindaco ha ritenuto invece di non costituire il Comune parte civile, fornendo un autentico segnale di subalternità.
Agrigento, 7 dicembre 2011
Avv. Giuseppe Arnone
Consigliere Comunale P.D.
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