Al Sig. Sindaco
Al Sig. Segretario Generale
Comune di Agrigento
Al Sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento
OGGETTO: Inchiesta SELF SERVICE. Attivazione procedure in via di autotutela (blocco cantieri, annullamento e altro) concessioni e autorizzazioni edilizie illecite e irregolari indicate nella Ordinanza cautelare a carico dell’ing. Di Francesco e altri.
Ottenimento copia, ai sensi dell’art. 116 c.p.p.
Mi pare che il Comune di Agrigento abbia già perso abbastanza tempo nell’adottare i provvedimenti doverosi per cancellare le concessioni o autorizzazioni edilizie relative a ville, palazzi, tombe e quant’altro, in ordine ai fatti di reato individuati nell’Ordinanza cautelare.
Com’è noto, l’Ordinanza cautelare, ampiamente pubblicata dagli organi di informazione e che il sottoscritto, per ragioni professionali, ha già avuto modo di leggere, individua puntualmente una prima serie di atti amministrativi frutto della corruzione e totalmente illegali.
Il sindaco ha posto in essere un incredibile “babbìo”, oggettivamente a tutela dell’illecito e degli interessi di tangentari e tangentisti, omettendo di attivare i provvedimenti di autotutela, finalizzate a tutelare il territorio e a bloccare, con effetto immediato, per la verifica della legittimità, tutti i provvedimenti monitorati nell’Ordinanza Cautelare.
In questo quadro, appare sintomatico il folle provvedimento con il quale è stato rimosso l’ing. Calogero Morreale.
Immediatamente si rende noto al Sindaco che l’art. 116 c.p.p. così recita: “Durante il procedimento… chiunque vi abbia interesse può ottenere il rilascio, a proprie spese, di copie… di singoli atti”. E’ del tutto pacifico che:
a) Il Comune in questo procedimento è parte offesa;
b) L’Ordinanza Cautelare non è atto segreto, in quanto in possesso degli indagati;
c) Il Comune ha l’interesse a ottenere copia dell’Ordinanza cautelare, anche limitatamente alle parti ove è indicata, rispetto a ogni concessione edilizia o autorizzazione, la violazione delle normative poste in essere nel rilascio di detti provvedimenti. E ciò al fine di non consentire lo scempio del territorio, causato da concessioni illegali che darebbero comunque luogo, successivamente, a provvedimenti di demolizione.
In relazione ai doveri previsti dallo Statuto in capo al Direttore Generale – Segretario Generale dell’Ente, il presente atto viene trasmesso a titolo di sollecito formale, anche a quest’ultimo Dirigente, dott. Carmelo Burgio, affinchè unitamente al Sindaco si attivi per porre in essere gli atti di sua competenza in relazione all’acquisizione dell’Ordinanza Cautelare e all’annullamento di concessioni e autorizzazioni illegali.
La presente nota viene anche rimessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, all’attenzione del Procuratore Capo, del Procuratore Aggiunto dott. Fonzo e del PM dott. Sciarretta affinchè, comunque, per impedire le ulteriori conseguenze dei reati, cioè la cementificazione del territorio mediante costruzioni abusive e illegali, assentite illecitamente come evidenziato nell’Ordinanza Cautelare, trasmettano l’Ordinanza medesima alla Parte Offesa Comune di Agrigento, per le iniziative di competenza.
Agrigento, 5 gennaio 2012
Avv. Giuseppe Arnone
Consigliere Comunale
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